RASSEGNA STAMPA
LA REPUBBLICA -
Don Gallo, appello per Cristicchi "Anch'io canto Genova brucia"
Genova, 28 maggio 2010
Dopo le polemiche e le minacce all´artista, si mobilita San Benedetto. Al
suo fianco decine di artisti
Don Gallo, appello per Cristicchi "Anch´io canto Genova brucia"
ALBERTO PUPPO
Simone Cristicchi canta "Genova brucia" al concerto del Primo maggio. Il
pezzo non è inedito ma qualcuno la prende male. Volano parole grosse e
pure qualche minaccia. Ce n´è abbastanza perché entri in campo don Andrea
Gallo, primo firmatario di un appello che esprime solidarietà a
Cristicchi. Ma non solo. Anche "alla parte democratica delle forze
dell´ordine, alla famiglia Giuliani e alle centinaia di migliaia di
protagonisti pacifici di quelle indimenticabili giornate". Tra i primi
artisti a sottoscrivere il documento Caparezza, Neri Marcorè, Africa
Unite, Federico Zampaglione, Piero Pelù., che arriveranno a Genova per la
Notte Bianca in onore dei 40 anni della comunità di San Benedetto.
A indurre alla mobilitazione il mondo dello spettacolo sono state in
particolare le dichiarazioni di Franco Maccari, segretario generale del
Coisp, sindacato indipendente di polizia, che ha definito Cristicchi "cantore dell´infamia" e si è dichiarato certo che buona parte dei
biglietti dei suoi concerti «saranno acquistati da poliziotti liberi dal
servizio, che sapranno onorare per come merita il cantante». La "prima"
della contestazione era prevista a Borgotaro, un paio di settimane fa, ma
Maccari sembra avere fatto fiasco. Il sindacalista aveva giurato presenze
di massa anche a Genova. E stasera Cristicchi sarà a Villa Serra per la
serata inaugurale del Break out festival. Quasi certamente, in compagnia
di don Gallo, di cui è già stato ospite. Occasione per rilanciare
l´appello, promosso con www.globalproject.info.
«La canzone "Genova Brucia" - scrive il "prete di strada" - è attuale e
bruciante. Vuol svegliare le coscienze addormentate. Il testo attinge
dagli stessi atti giudiziari e chiede di accertare la verità, senza voler
creare meccanismi di criminalizzazione indiscriminata nei confronti di
tutti i poliziotti. La verità fa male? Tutti dobbiamo interrogarci a
partire dal parlamento. Nel luglio 2001, abbiamo trascorso a Genova
giornate e nottate "allucinanti", dal principio alla fine, dalla
militarizzazione alla umiliazione della nostra città. È soprattutto
saltata la legalità. Con numerosi e inaspettati episodi di "squadrismo di
stato", culminati, passando da via Tolemaide a Piazza Alimonda, da Corso
Italia alla Pascoli, al Blitz alla Diaz, nella tortura della caserma di
Bolzaneto. Carlo è Morto.
La canzone di Simone ci stimola a preparare per il prossimo anno, il
decennale del G8 del 2001. Una nazione che cancella la memoria è senza
futuro. Un vecchio prete genovese lancia un appello a tutti e soprattutto
ai cantanti e musicisti della libertà e dell´amore, per esprimere. In
attesa di far emergere le responsabilità politiche l´onestà è la miglior
politica. Io canto Genova brucia, e voi?»