RASSEGNA STAMPA
LA REPUBBLICA - G8, oggi tocca ai no global l´accusa chiede 225 anni
Genova, 9 ottobre 2009
Dopo l´assoluzione di De Gennaro, oggi un´altra sentenza
G8, per i no global è il giorno della verità chiesti 225 anni
G8, oggi tocca ai no global l´accusa chiede 225 anni
Sentenza l´appello attesa per le 9.30
Violenze a Manin: poliziotti assolti, "i manifestanti intralciavano il
loro lavoro"
MASSIMO CALANDRI
DUE giorni dopo la assoluzione di Gianni De Gennaro, per i manifestanti
coinvolti negli scontri del G8 tira aria di condanna. Stamani la seconda
sezione del tribunale di Genova deciderà dei 25 imputati di «devastazione»
e «saccheggio», che nel giudizio di primo grado – era il 14 dicembre del
2007 – furono complessivamente condannati ad oltre un secolo di prigione.
Allora i giudici distribuirono le pene su due fronti: dai 6 agli oltre 11
anni di reclusione per dieci presunti Black Bloc, misure più miti invece
per quattordici Tute Bianche che risposero solo di danneggiamento e
resistenza alle forze dell´ordine. Una ragazza, Nadia Sanna, fu assolta
per «non avere commesso il fatto». Il sostituto procuratore generale Ezio
Castaldi, in rappresentanza dell´accusa, ha chiesto in tutto 225 anni di
carcere. Il collegio giudicante - Maria Rosaria D´Angelo, Paolo Gallizia,
Massimo Cappello – si è riunito in camera di consiglio una settimana fa
dopo l´ultima arringa difensiva, quella dell´avvocato Roberto Lamma: «Se
questi ragazzi hanno commesso dei reati, riguardavano delle cose. Non
delle persone», ha detto il legale, ricordano che «in primo grado sono
state inflitte pene che nemmeno per un omicidio». Oggi alle 9.30 dovrebbe
essere letta la sentenza.
Che si respiri un clima poco favorevole ai no-global, rispetto ai fatti
del luglio 2001, è lecito dedurlo anche dalla lettura della motivazione di
un´altra recente sentenza, quella relativa alla assoluzione di quattro
poliziotti accusato di falso e calunnia. Gli agenti avevano arrestato due
manifestanti spagnoli con l´accusa di aver lanciato delle bottiglie
molotov e di averli presi a sprangate, ma le circostanze erano in seguito
state smentite da riprese filmate e testimonianze. E tuttavia, scrivono i
giudici, «come visibile in alcuni fotogrammi, molti partecipanti alle
manifestazioni autorizzate in piazza Manin di fatto ostacolavano le
operazioni di polizia giudiziaria, schierandosi a più riprese davanti alle
forze dell´ordine con le mani alzate dipinte di bianco». Vale la pena di
ricordare che quelli che ostacolavano le operazioni di polizia erano
gruppi pacifisti (femministe, commercio equosolidale, rete Lilliput, Wwf,
associazione Papa Giovanni XXIII) che furono spazzati via dalle
violentissime cariche delle forze dell´ordine.