RASSEGNA STAMPA
LA REPUBBLICA - G8: lo Stato non risarcisce, giudici sul piede di guerra
Genova, 28 gennaio 2009
G8: lo Stato non risarcisce, giudici sul piede di guerra
«Sono meravigliata. La dichiarazione di rifiutarsi di pagare le
provvisionali è un fatto grave». Il pm Patrizia Petruzziello commenta così
la decisione dell´Avvocatura dello Stato di impugnare la sentenza sulle
violenze nella caserma di Bolzaneto durante il G8 e di non pagare la
provvisionale di circa un milione di euro dovuta alle parti civili in
attesa di sentenza definitiva.
Polemiche anche da parte dei legali di parte civile e dell´ex portavoce
del Genoa Social Forum Vittorio Agnoletto: «Vergognoso il comportamento
del governo».
Bolzaneto, la rabbia dei giudici
Il pm Petruzziello: gravissimo che lo Stato si rifiuti di risarcire le
vittime
Gli avvocati di parte civile: "Se ne fregano della gente e pensano solo al
potere"
LAURA NICASTRO
Indignati, senza parole. Sconcerto e rabbia. È ampia la gamma di
sensazioni che ha scatenato, tra i principali protagonisti del processo
contro le torture e le violenze commesse durante il G8 nella caserma di
Bolzaneto, la notizia dell´appello dell´Avvocatura di Stato e la decisione
di non pagare le provvisionali alle parti civili. Il pm Patrizia
Petruzziello, che ha seguito tutto il procedimento insieme al collega
Vittorio Ranieri Miniati, alza le braccia. «Sono meravigliata. La
dichiarazione di rifiutarsi di pagare le provvisionali è un fatto grave.
Si tratta di un discorso molto contraddittorio - spiega - perché in
tribunale, durante l´arringa finale, lo Stato aveva chiesto scusa per
quanto successo e poi invece adesso sostiene di non volere pagare. Ci sono
state delle condanne e sono stati accertati i danni subiti dalle parti
civili. Danni che potranno essere risarciti anche in caso di assoluzione
in secondo grado. E poi anche il tribunale aveva tracciato delle
distinzioni sulla responsabilità di ciascun imputato. Davvero, non
capisco».
Il magistrato non è l´unica a essere indignata.. Anche tra i legali delle
parti civili non sono mancate le reazioni. E tutte verso un´unica
direzione: opporsi all´impugnazione dell´Avvocatura e alla possibile
sospensione dei pagamenti. «L´Avvocatura - spiega l´avvocato Antonio
Lerici - rispecchia l´atteggiamento di uno Stato che non ha a cuore i
diritti della gente, ma vuole solo mantenere e conservare il proprio
potere a qualunque prezzo. Noi, appena fisseranno l´udienza per la
sospensione della provvisionale, ci opporremo, anche perché quello
presentato è un appello pretestuoso». A lasciare perplessi i difensori
delle 252 persone passate da Bolzaneto, sono i motivi della richiesta di
sospensione. Se la sentenza di primo grado dovesse essere ribaltata, hanno
scritto gli avvocati Matilde Pugliaro e Giuseppe Novaresi, il recupero
delle somme versate dallo Stato potrebbe non andare a buon fine: per la
mancanza di garanzie reali e per l´elevato numero di parti civili, molte
delle quali residenti in Stati stranieri. «Da un punto di vista
processuale - osserva Riccardo Passeggi, altro legale di parte civile - è
una procedura pienamente legittima. Da un punto di vista politico è una
scelta che si commenta da sé. Non c´è davvero nient´altro da aggiungere a
questa notizia». Anche l´avvocato Laura Tartarini non riesce a capire la
scelta dell´appello. «Rispetto al processo Diaz - sostiene - durante le
udienze per le violenze a Bolzaneto lo Stato ha avuto un atteggiamento
diverso: ha chiesto scusa. E adesso invece dicono di non volere pagare la
provvisionale. Il lato più scandaloso di questa vicenda è la motivazione
del rifiuto: quello del recupero dei soldi è un problema che dovrebbero
porsi sempre. L´Avvocatura di Stato si prefigura uno scenario impossibile: faccio fatica a pensare che saranno tutti assolti». Durissimo anche
Vittorio Agnoletto: «Il comportamento del governo, lo stesso governo che
era in carica nel luglio del 2001 e che ha gestito il G8, è vergognoso.
Quello stesso esecutivo che coprì i massacri e che durante il processo per
le violenze alla scuola Diaz sostenne che gli imputati erano innocenti:
vergogna!».