RASSEGNA STAMPA
IL SECOLO XIX - G8, l'avvocato dello Stato chiede l'assoluzione per tutti
Genova, 18 marzo 2009
Vanno assolti tutti, generali e soldati semplici, picchiatori e
calunniatori, chi ha abusato dei manganelli e chi ha fabbricato prove e
verbali falsi. Per il ministro dell'Interno, rappresentato dall'avvocato
dello Stato Domenico Salvemini, nessuno sbagliò quella notte del luglio
2001, al termine del G8 di Genova, quando la polizia in assetto anti
sommossa fece irruzione nel quartiere generale del Genoa Social Forum,
arrestando ingiustamente 93 noglobal molti dei quali feriti in modo
gravissimo. Nessuno degli imputati sbagliò e nessuno dovrà pagare i danni
alle vittime delle violenze.
È la sostanza delle motivazioni con le quali lo Stato ha deciso di fare
appello contro la sentenza sul caso Diaz, pronunciata dal giudice Gabrio
Barone il 13 novembre 2008 e accolta dalle grida "vergogna! vergogna!"
delle parti civili.
Il processo simbolo del G8 si concluse con 16 assoluzioni "eccellenti",
tra cui quelle di tutti i vertici della polizia scesi sul campo davanti
alla scuola Diaz-Pascoli; e 13 condanne "minori" (35 anni e 7 mesi di
reclusione complessivi) a Vincenzo Canterini, il più alto in grado tra i
funzionari ritenuti responsabili, e ai suoi uomini del reparto mobile di
Roma, e ai due poliziotti protagonisti della storia delle bottiglie
molotov. Per le false prove, raccolte in un luogo lontano chilometri dalla
sede del Gsf e portate alla Diaz a supporto dell'arresto dei presunti
black bloc, furono condannati Pietro Troiani e Michele Burgio,
rispettivamente a 3 anni e 2 anni e sei mesi. Anche per loro l'avvocato
dello Stato - che per primo rispetto a tutte le parti coinvolte ha
depositato ieri il suo ricorso - ha chiesto l'assoluzione. Le motivazioni:
«I due imputati non erano consapevoli dell'utilizzo calunnioso delle due
bottiglie nei confronti di persone innocenti». Riguardo ai pestaggi la
linea difensiva del ministero dell'Interno è chiarissima: «Non vi è
corrispondenza tra le accuse e la decisione del giudice... Il giudice
stravolge il capo di imputazione... Agli imputati non possono essere
addossate responsabilità sulle singole aggressioni solo perché non le
hanno evitate». La responsabilitàè personale e, a detta dell'avvocato
dello Stato, «non è stata provata». Sulla calunnia contestata a Canterini:
«Il giudice ha ritenuto veritiero l'episodio dell'accoltellamento a Nucera
e Panzieri (l'episodio controverso avvenuto durante l'irruzione nella
scuola) quindi - scrive l'avvocato dello Stato - non si capisce come possa
essere falsa e calunniosa una relazione incentrata proprio su
quell'aggressione, che va considerata come un tentato omicidio e una
resistenza a pubblico ufficiale».
Graziano Cetara