RASSEGNA STAMPA
IL GIORNALE - «Placanica sparò per legittima difesa»
Genova, 26 agosto 2009
LA SENTENZA DELLA CORTE EUROPEA DÀ TORTO ALLA FAMIGLIA
«Placanica sparò per legittima difesa»
Storace: «Vergognoso intitolare la sala del Senato a chi voleva ammazzare un carabiniere»
Il carabiniere Mario Placanica, che
al G8 di Genova uccise Carlo Giuliani
che gli stava tirando contro un estintore,
agì per legittima difesa: lo ha stabilito la
CorteEuropeadei diritti dell’uomo. I giudici
di Strasburgo hanno quindi condiviso
il giudizio della magistratura italiana
su come si sono svolti i fatti inerenti la
morte del ragazzo colpito mentre stava
scagliando un estintore contro la camionetta dove erano assediati due carabinieri
in piazza Alimonda.
Secondo la sentenza, il militare che
sparò a Giuliani non è ricorso a un uso
eccessivo della forza, ma ha risposto a
quello che ha percepito come un reale e
imminente pericolo per la sua vita e dei
suoi colleghi. La Corte ha dato invece ragione
ai familiari di Carlo Giuliani riconoscendo
come l’Italia avrebbe dovuto
svolgere un’inchiesta per stabilire se il
fatto potesse essere ascrivibile a una cattiva
pianificazione e gestione delle operazioni
di ordine pubblico. Per questo i
giudici hanno stabilito che lo Stato dovrà
risarcire 40.000 euro ai genitori di
Carlo Giuliani. Infine i giudici di Strasburgo
hanno ritenuto che, a differenza
diquanto sostenuto dalla famiglia Giuliani,
il governo italiano abbia cooperato
sufficientemente con la Corte, consentendo
di condurre un appropriato esame
del caso. Nessuna violazione, dunque,
dell’articolo 38 della convenzione
che impone agli Stati contraenti di fornire
tutte le informazioni richieste dai giudici
di Strasburgo.
La decisione della Corte Europea è stata
accolta con soddisfazione dal presidente
dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri
che parla di «un’importante conferma
della reale dinamica dei fatti. A distanza
di oltre otto anni da quei momenti
che videro due ragazzi protagonisti di
un evento tragico, mi auguro che questa
sentenza possa mettere fine a ogni sorta
di polemica o strumentalizzazione». Gasparri
fa l’auspicio che «a questo punto
possa prevalere il rispetto, per i morti,
per i vivi e per la verità dei fatti».
Più dura la riflessione del segretario
nazionale della Destra, Francesco Storace:
«Dopo la sentenza credo di poter dire
che fu una vergogna intitolare una sala
del Senato a chi voleva ammazzare un
carabiniere». «Adesso qualcuno dovrebbe
pubblicamente scusa alle forze dell’ordine
e ai loro dirigenti è il commento
di Francesco Giro, sottosegretario ai beni
e alle attività culturali. Immediato anche
il commento della famiglia Giuliani,
che dice che devolverà i 40mila euro al
proprio comitato. «La sentenza della Corte
europea dei diritti umani la possiamo
considerare positiva - dice il padre di Carlo,
Giuliano -, soprattutto nella parte in
cui sostiene che l’inchiesta in Italia
avrebbe dovuto valutare aspetti dell’organizzazione
e della gestione dell’ordine
pubblico e che non è stata adeguata
nella misura in cui non ha ricercato quali
siano state le persone responsabili di
questa situazione. E non è cosa da poco».
«Noi, comunque, - conclude - faremo ricorso».