RASSEGNA STAMPA
La Repubblica -"Imposto da Bertinotti" torta in faccia a Caruso
Roma, 23 marzo 2008
"Imposto da Bertinotti" torta in faccia a Caruso
CONCETTO VECCHIO
Fine di un´amicizia. Tra Francesco Caruso, lo zapatista di
Benevento e i Disobbedienti, è finita a torte in faccia. Mezzo chilo di
panna, per la precisione. Scagliato sul volto barbuto di Caruso, candidato
dalla Sinistra Arcobaleno in Veneto, da un giovane militante dei centri
sociali, a sancire la definitiva rottura con la galassia che fa
riferimento a Luca Casarini. Ai tempi dei social forum erano come
fratelli, poi "Ciccio" è entrato nel Palazzo, abbandonando i vecchi
compagni sulle barricate. Da allora ciao. Ma intanto Casarini sta per
pubblicare un libro per Mondadori, la casa editrice di Berlusconi.
Teatro dell´aggressione: il "Nono risorto", ristorante di Venezia, dove la
Sinistra Arcobaleno presentava la lista, capeggiata da Nicola Tranfaglia
al Senato. Caruso stava dicendo peste e corna del governo Prodi, quando
all´improvviso è entrato un ragazzo incappucciato con un vassoio in mano
che gli ha buttato addosso una montagna di panna. Lancio perfetto, sotto
lo sguardo del fotografo della "Nuova Venezia" che fa clic. Tecnica
consolidata. Nel gennaio 2002, a Trento, i Disobbedienti lanciarono una
torta a Marco Boato, con i cameraman appostati per l´occasione. Caruso
l´ha presa con spirito: «Grazie per il dolce gentilmente offerto». Anche
Casarini è divertito: «Non c´entro, ma è chiaro che è un´iniziativa
spontanea di uno di noi: il signor Caruso non è ben accolto in Veneto. Lo
sapeva. Ma il miraggio di un posto in parlamento gli ha fatto perdere la
testa». I verdi, amareggiati per l´imposizione romana e per il
dirottamento della deputata uscente Luana Zanella a Verona, minacciano di
votare per il Pd.
Casarini diserterà le urne. C´eravamo tanto amati.