RASSEGNA STAMPA
La Repubblica - G8, inchiesta bis per 11 carabinieri
Genova, 5 marzo 2008
Per undici carabinieri della caserma di Bolzaneto sarà aperto un nuovo
fascicolo: l´ipotesi di accusa formulata è quella di falsa testimonianza.
Lo hanno chiesto i pubblici ministeri Ranieri Miniati e Petruzziello nel
contesto della requisitoria pronunciata per 45 persone imputate per le
violenze e i soprusi nella caserma di Bolzaneto. La requisitoria sarà
completata entro i primi giorni della prossima settimana.
Bolzaneto, inchiesta bis sui carabinieri
Silenzi e amnesie sulle botte, "falsa testimonianza" per undici
Slitta la chiusura della requisitoria da parte dei pm Petruzziello e
Ranieri Miniati
MASSIMO CALANDRI
A FURIA di «non ricordo», «non c´ero», «non ho visto», i carabinieri in
servizio alla caserma di Bolzaneto sono arrivati a negare la visita
ufficiale dell´allora ministro di Giustizia, Roberto Castelli. Nessuno dei
militari ha memoria di quell´arrivo a sorpresa – la notte di sabato 21
luglio 2001 – che scatenò tante polemiche. Come se non fosse mai successo.
E come se le violenze, i soprusi ai danni dei no-global ospiti del "centro
di temporanea detenzione", non fossero mai accadute. L´atteggiamento così
poco spontaneo – almeno secondo la procura – rischia di costare loro caro.
I pm Patrizia Petruzziello e Vittorio Ranieri Miniati hanno infatti
chiesto la trasmissione di un fascicolo per falsa testimonianza a carico
degli undici uomini dell´Arma che per ventiquattr´ore vigilarono sui
detenuti. Al termine del processo di primo grado – la sentenza è attesa
per la metà di giugno – il tribunale ordinerà l´apertura di un´inchiesta.
La situazione ha creato non pochi imbarazzi anche tra gli stessi
inquirenti. Perché rispetto ad una serie di episodi oggettivi – l´uso di
spray urticante nelle celle, l´ordine dato ai fermati di restare a lungo
faccia al muro nelle celle -, episodi confermati da imputati come il
vicequestore Alessandro Perugini o il medico Giacomo Toccafondi, i
carabinieri hanno fatto scena muta.
Ieri Ranieri Miniati e Petruzziello si sono suddivisi la requisitoria
rispettivamente nella mattinata e il pomeriggio, concentrandosi sugli
appartenenti al cosiddetto livello "intermedio" e sugli esecutori
materiali delle violenze. I casi sollevati dai magistrati sono così tanti
– ed altrettante le persone sotto accusa – che il tempo non basta mai. La
conseguenza è che il programma slitterà di almeno una mezza giornata, nel
senso che l´intervento dei pm non si concluderà come previsto – lunedì
mattina. Nella prossima udienza si parlerà infatti dei falsi commessi
nell´ufficio matricola, dell´area sanitaria e dei medici sotto accusa.
Questo significa che per la richiesta delle pene e la consegna di una
monumentale memoria di oltre un migliaio di pagine si dovrà attendere
martedì mattina, giorno che in un primo tempo era esclusivamente destinato
all´intervento delle parti civili. Nel calendario stilato personalmente
dal presidente della sezione del tribunale, Renato Delucchi, l´ultima
udienza del processo è stata fissata il 20 maggio. Al termine i giudici si
riuniranno in camera di consiglio.
Gli imputati sono 45: generali, funzionari di polizia, ufficiali
dell´Arma, agenti, carabinieri e guardie carcerarie. Sono accusati a
diverso titolo di abuso d´ufficio, violenza privata, abuso di autorità
contro detenuti o arrestati, falso, violazione dell´ordinamento
penitenziario e della convenzione per la salvaguardia dei diritti
dell´uomo e delle libertà fondamentali.