RASSEGNA STAMPA
IL SECOLO XIX - Da An e FI no al cippo di Giuliani
Genova, 6 agosto 2005
Dopo il g8
Da An e FI no al cippo di Giuliani
Non finisce di sollevare polemiche il cippo in memoria di Carlo Giuliani
che Palazzo Tursi ha permesso alla famiglia di erigere in piazza
Alimonda, dove il giovane è stato ucciso da un carabiniere durante gli
scontri del G8.
Dopo che il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi,
si è attivato verso il Consiglio di Stato chiedendo un parere sulla
legittimità dell'ordine del giorno approvato il 26 luglio dal consiglio
comunale genovese, con l'obiettivo «di verificare se sussistano gli
estremi per l'annullamento», in città Forza Italia e Alleanza nazionale
tornano alla carica.
I capigruppo di An regionale e comunale, Gianni Plinio e Gianni
Bernabò-Brea, hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica
sull'ordine del giorno approvato lo scorso 26 luglio. Il capogruppo di
Forza Italia in consiglio comunale, Giuseppe Costa, ha invece chiesto al
segretario generale del Comune, Alfredo Gracili, e al presidente del
consiglio, Emanuele Guastavino, di accertare la regolarita della votazione.
Plinio e Bernabò-Brea, assistiti dall'avvocato Giovanni Maria Giudice,
chiedono ai magistrati di accertare se nel documento possa configurarsi
l'apologia di reato e, in caso affermativo, di prendere i provvedimenti
del caso. L'ordine del giorno, collecato a una mozione che invece è
stata respinta, è stato approvato con 23 voti a favore, 20 contrari (tra
cui la diessina Angela Burlando) e un astenuto.
«Ho chiesto di accertare l'approvazione del documento - spiega Costa -
perché, stando alle procedure regolamentari che il consiglio ha sempre
seguito, gli ordini del giorno legati a provvedimenti (la mozione)
ritirati o bocciati dall'assemblea devono considerarsi decaduti. Il
cippo - continua il consigliere - confonde l'umana pietà verso una vita
stroncata in giovane età con un'iniziativa che mina i principi della
nostra comunità, i cui valori fondamentali della convivenza civile è la
legalità».
Gil. F.