RASSEGNA STAMPA
CORRIERE MERCANTILE - Perquisizione, è bufera
Genova, 18 agosto 2004
G8 ANCORA POLEMICHE PER L'INIZIATIVA DELLA PROCURA GENOVESE NEI CONFRONTI DI ”GENTE”
Perquisizione, è bufera
Prelevato un cd nella redazione del settimanale
L’accusa di ricettazione al direttore
di “Gente”. Umberto
Brindani, e del giornalista Gennaro
De Stefano, da parte della
procura genovese, per un articolo
ancora da pubblicare solleva
polemiche e dichiarazioni di
solidarietà di politici e di esponenti
dei giornalisti.
"E’ singolare, per non dire stupefacente,
l’iniziativa della procura
di Genova nei confronti della
redazione del settimanale
“Gente” perché “sospettato” di
preparare un articolo sui fatti di
Genova con le gesta dei black
block in occasione del G8 del luglio
2001" afferma in una dichiarazione
Alfredo Biondi (FI),
vice presidente della Camera.
Aggiunge l’esponente di Forza
Italia: "Nasce così la nuova ipotesi
criminosa del tentativo di
pubblicare un articolo non gradito
alla magistratura inquirente
genovese. La ricerca, poi, di
documenti di cui il settimanale
“Gente“ sarebbe in possesso con
l’accusa di ricettazione, non sa di
che e da parte di chi, rende ancora più inquietante un’iniziativa
che sembra temere non solo
la pubblicazione di un articolo
ma addirittura l’acquisizione
da parte di un organo di stampa
di documenti che evidentemente la procura genovese non desidera
vengano alla luce. Tutto
questo - conclude Biondi - preoccupa
chiunque consideri la libertà
di stampa uno dei valori
più preziosi per la democrazia libera".
Intanto il procuratore aggiunto Giancarlo Pellegrino smentisce
che vi sia stata una vera e
propria perquisizione, ma che si
è trattato “solo” di un’acquisizione
di un cd contenente numerosi
file che è stato consegnato
spontaneamente dai giornalisti
quando è stato esibito l’ordine
della procura.
I1 cd è ora al vaglio della polizia
giudiziaria genovese per capire
se contiene documentazione
coperta dal segreto. A detta dello
stesso procuratore non è escluso
che sul cd non vi siano documenti segreti. Come. per esempio,
se vi fosse solo documentazione che riguarda l’irruzione alla Diaz o la caserma di Bolzaneto.
Tutto ciò, infatti, è diventato
di pubblico dominio dopo la richiesta
di rinvio a giudizio. Per
una parte dell’inchiesta sulle
violenze di strada, invece, non si è arrivati ancora a questa tappa e quindi gli atti sono ancora coperti
dal segreto.
I rappresentanti liguri dei
giornalisti Marco Preve, vicesegretario
dell’associazione ligure
giornalisti, Marco Menduni, presidente
del Gruppo cronisti ligure e Attilio Lugli, presidente
dell’ordine dei giornalisti liguri
sottolineano in una nota: "Siamo abituati a essere perquisiti e
indagati per articoli che vedono
almeno la luce, ma rimaniamo
sconcertati e preoccupati di fronte a iniziative dei magistrati che
assumono una veste censoria ancor
prima che l’opinione pubblica
possa venire a sapere qual
è stato il grave reato commesso
nel nome dell’informazione".
"Totale solidarietà ai giornalisti
arriva anche dal ministro delle
Riforme, il leghista Roberto
Calderoli. "L‘episodio - commenta il ministro - ha dell’incredibile
anche se stiamo parlando
di una procura che ha brillato
per le indagini svolte per i
fatti del G8 sui poliziotti e molto
meno si è saputo chi ha realmente
messo a ferro e fuoco Genova
in quei giorni".
Il vicepresidente della Commissione
Giustizia della Camera
Paolo Cento nell’affermare che
si è trattato di un fatto molto
grave che offende e imbriglia la
libertà di stampa" annuncia
un’interrogazione parlamentare
sulla vicenda, per tutelare "tutto
ciò che può aiutare a far comprendere
la verità sui fatti di Genova" e quanto da ricerca giornalistica
finalizzata alla informazione
dell’opinione pubblica
meriti rispetto". Il deputato verde
ricorda anche che "se fosse
stata istituita una Commissione
parlamentare di inchiesta, come
chiediamo da tempo, oggi sarebbe
stato suo compito quello di
convocare il direttore del settimanale
ed il giornalista per sapere
quale contributo potevano
dare nell’accertamento della verità
sui tragici giorni del G8".